Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 29947 del 29 agosto 2025 (CC 20 giu 2025)
Pres. Ramacci Rel. Corbo Ric. Carillo
Urbanistica.Delibera comunale che dichiara l'esistenza di un interesse pubblico prevalente sulla demolizione
Sottraendo l'opera abusiva alla demolizione prevista dalla legge, la delibera comunale che dichiara l'esistenza di un interesse pubblico prevalente sul ripristino dell'assetto urbanistico violato non può fondarsi su valutazioni di carattere generale o riguardanti genericamente più edifici, ma deve dare conto delle specifiche esigenze che giustificano la scelta di conservazione del singolo manufatto, precisamente individuato
TAR Lombardia (MI) Sez. II n. 2749 del 22 luglio 2025
Urbanistica.Stato legittimo e rappresentazione dello stato di fatto compiuta dal progettista
Con l’art. 1, comma 1, lett. b), del d.l. n. 69 del 2024, convertito con modifiche dalla legge n. 105 del 2024, il legislatore ha deciso, con riferimento allo stato legittimo dell'immobile, di tutelare l’affidamento del privato consentendo, a determinate condizioni, di dare rilevanza esclusiva alle risultanze dell’ultimo titolo, comprese quindi le dichiarazioni rese dal progettista nella relativa pratica e concernenti lo stato di fatto. La norma subordina però questo favorevole effetto alla condizione che l’amministrazione, in sede di rilascio dell’ultimo titolo, abbia verificato la legittimità dei titoli pregressi. Ne consegue che, per dimostrare lo stato legittimo, l’interessato può sì limitarsi a produrre l’ultimo titolo edilizio, ma deve trattarsi di un titolo che (oltre a riguardare un intervento che interessi l’immobile nella sua interezza) dia conto dell’accertamento effettuato dall’amministrazione circa la sussistenza e la regolarità dei titoli edilizi precedenti che legittimano lo stato di fatto in esso dichiarato. L’attestazione dell’amministrazione circa la regolarità dei titoli pregressi deve essere esplicita e, in assenza di tale attestazione esplicita, la rappresentazione dello stato di fatto compiuta dal progettista non è di per sé sufficiente, poiché la circostanza che un'opera non legittima sia rappresentata nelle pratiche edilizie non può comportarne la regolarizzazione postuma. (segnalazione M. Grisanti)
Consiglio di Stato Sez. IV n. 6361 del 18 luglio 2025
Urbanistica.Gli obblighi assunti con la convenzione urbanistica sono obbligazioni propter rem
Gli obblighi assunti con la convenzione urbanistica sono qualificabili come obbligazioni propter rem, trattandosi di obbligazioni caratterizzate dal fatto che l’obbligato risulta individuabile in base alla titolarità di un diritto reale su un determinato bene, con la conseguenza che esse si trasferiscono contestualmente al trasferimento del diritto reale cui accedono
Cass. Sez. III n. 29877 del 28 agosto 2025 (CC 15 mag 2025)
Pres. Ramacci Rel. Bucca Ric. Mollo
Beni ambientali.Demolizione e ricostruzione in zona vincolata in assenza di autorizzazione
Con riferimento al reato di cui all'art. l'art. 181, comma 1-bis, d.lgs. n. 42 del 2006, nel caso di abbattimento di una costruzione e di successiva edificazione, in zona vincolata, di un nuovo manufatto in assenza della prescritta autorizzazione, il reato è integrato nel caso in cui detto manufatto abbia un volume superiore al trenta per cento rispetto a quello della costruzione originaria poi demolita, anche se il volume complessivo sia inferiore a mille mc.; ove invece tale limite non sia superato, il reato sussiste allorché sia ravvisabile il superamento dei limiti volumetrici alternativamente previsti dall'art. 181, comma 1-bis, d.lgs. n. 42 del 2006
Consiglio di Stato Sez. VI n. 6334 del 18 luglio 2025
Elettrosmog.Vincoli paesaggistici
La tutela della concorrenza non può risolversi nel concedere sempre e comunque, a un operatore economico, accesso ad un mercato, solo per la ragione che altri operatori economici siano già presenti su tale mercato, quando circostanze concrete e/o interessi contrapposti vi siano di ostacolo. Per tale ragione il provvedimento dell’autorità preposta alla tutela di un vincolo paesaggistico o culturale che, negando l’autorizzazione di propria competenza, di fatto ostacoli l’accesso di un operatore economico a un mercato, non può ritenersi illegittimo per questo solo fatto, ovvero solo in ragione delle conseguenze anticoncorrenziali che il provvedimento negativo è suscettibile in tesi di determinare.
Cass. Sez. III n. 29866 del 28 agosto 2025 (UP 11 mar 2025)
Pres. Andreazza Rel. Vergine Ric. Paolino
Rumore.Pubblico esercizio
Integra la contravvenzione di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, di cui all'art. 659, comma primo, cod. pen., la condotta del gestore di un pubblico esercizio (nella specie, di un bar) che non impedisca i continui schiamazzi provocati dagli avventori in sosta davanti al locale anche nelle ore notturne, essendogli imposto l'obbligo giuridico di controllare, anche con ricorso all'Autorità od allo "ius excludendi", che la frequentazione del locale da parte degli utenti non sfoci in condotte contrastanti con le norme poste a tutela dell'ordine e della tranquillità pubblica
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