Ambiente in genere.Ordinanze di necessità ed urgenza
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Consiglio di Stato Sez. V n. 10527 del 31 dicembre 2024
Ambiente in genere.Ordinanze di necessità ed urgenza
Le ordinanze di necessità e urgenza, quali espressione di un potere amministrativo extra ordinem, volto a fronteggiare situazioni di urgente necessità, laddove all'uopo si rivelino inutili gli strumenti ordinari posti a disposizione dal legislatore, presuppongono necessariamente situazioni non tipizzate dalla legge di pericolo effettivo, la cui sussistenza deve essere suffragata da un'istruttoria adeguata e da una congrua motivazione, tali da giustificare la deviazione dal principio di tipicità degli atti amministrativi. I presupposti che consentono il legittimo esercizio del potere di ordinanza ex art. 54, d. lgs. n. 267 del 2000 sono quelli della contingibilità, intesa nell'accezione di necessità che implica l'insussistenza di rimedi tipici e nominati per fronteggiare efficacemente il pericolo oppure che quelli sussistenti non siano adeguati a fronteggiare, in maniera tempestiva, la situazione di pericolo, dell'urgenza, consistente nella materiale impossibilità di differire l'intervento ad altra data e dell'interesse pubblico da salvaguardare (fattispecie relativa ad ordinanza che disponeva l’adozione di misure cautelative per la messa in sicurezza di edificio industriale in disuso in situazione di degrado).
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Rifiuti.Sentenza Cannavacciuolo ed altri contro Italia
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Corte EDU Sez. I 30 gennaio 2025
Cannavacciuolo ed altri contro Italia
Sentenza di condanna dell'Italia per la vicenda della c.d. terra dei fuochi
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Ambiente in genere.DECRETO-LEGGE 30 gennaio 2025, n. 5
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DECRETO-LEGGE 30 gennaio 2025, n. 5
Misure urgenti per il riesame dell'autorizzazione integrata ambientale per gli impianti di interesse strategico
(25G00013) (GU Serie Generale n.24 del 30-01-2025)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 31/01/2025
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Rifiuti.La fattispecie del deposito incontrollato di rifiuti
La fattispecie del deposito incontrollato di rifiuti: sono opportuni alcuni chiarimenti
di Vincenzo PAONE
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Rifiuti.Definizione di biomassa
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Consiglio di Stato Sez. II n. 10537 del 31 dicembre 2024
Rifiuti.Definizione di biomassa
La definizione di biomassa fornita dall'art. 2, comma 1, lett. e), d. lgs n. 28 del 3 marzo 2011 è abbastanza eterogenea, similmente a quanto riportato dalla normativa ambientale (allegato II alla parte V del D. Lgs. 152/2006), secondo cui sono biomassa: prodotti, costituiti interamente o in parte di materia vegetale, di provenienza agricola o forestale, utilizzabili come combustibile ai sensi della normativa vigente per recuperarne il contenuto energetico, ed i seguenti rifiuti usati come combustibile: - rifiuti vegetali derivanti da attività agricole e forestali; - rifiuti vegetali derivanti dalle industrie alimentari di trasformazione, se l'energia termica generata è recuperata; - rifiuti vegetali fibrosi della produzione di pasta di carta grezza e della produzione di carta dalla pasta, se gli stessi sono coinceneriti sul luogo di produzione e se l'energia termica generata è recuperata; - rifiuti di sughero; - rifiuti di legno, ad eccezione di quelli che possono contenere composti organici alogenati o metalli pesanti, a seguito di un trattamento o di rivestimento, inclusi in particolare i rifiuti di legno, ricadenti in questa definizione, derivanti dai rifiuti edilizi e di demolizione. In riferimento alla normativa ambientale da ultimo richiamata, si riscontra che nella definizione di biomassa, oltre ai prodotti, sono contemplate anche determinate tipologie di rifiuto la cui definizione è quella riportata all’art. 183 c. 1 lett. a del D.Lgs. 152/2006. Pertanto è possibile affermare che il legislatore “lato sensu” ammette la possibilità che nella biomassa vi possano essere materie dal diverso status giuridico, ossia prodotti e rifiuti che provvede ad annoverare.
Rifiuti.Applicabilità art. 131-bis codice penale
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Cass. Sez. III n. 986 del 10 gennaio 2025 (UP 18 dic 2024)
Pres. Ramacci Rel. Scarcella Ric. Novi
Rifiuti.Applicabilità art. 131-bis codice penale
Le condotte post delictum, ove normativamente imposte, anche se antecedenti al momento in cui è intervenuta condanna, in quanto solo anticipatorie di un effetto che sarebbe comunque conseguito ex lege, non rendono di particolare tenuità un’offesa che tale non era al momento della commissione del fatto, escludendo la riconoscibilità dell’art. 131-bis, cod. pen. Fattispecie relativa ad attività di trasporto e smaltimento di rifiuti non pericolosi consistiti in liquami appena prelevati dal pozzo nero di pertinenza di un’abitazione privata, in assenza della prescritta autorizzazione.
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- Urbanistica.Non è ammissibile la prosecuzione dei lavori abusivi ai fini del completamento delle opere
- Beni culturali.Il difficile equilibrio fra tutela del territorio e dei beni culturali e la transizione energetica
- Rifiuti.Rottami di ferro
- Urbanistica.Caratteristiche della pergotenda
- Urbanistica.Condono edilizio ed ulteriori interventi
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- Elettrosmog. Installazione antenne e necessità autorizzazione paesaggistica
- Urbanistica.Demolizione e ricostruzione
- Acque.Acque reflue urbane: le inadempienze italiane e gli obblighi della nuova direttiva comunitaria
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