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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Rifiuti.Rimozione e ricorso a strumenti extra ordinem

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 17 Ottobre 2024
Visite: 1113

TAR Campania (NA) Sez. V n. 5065 del 23 settembre 2024
Rifiuti.Rimozione e ricorso a strumenti extra ordinem

La circostanza che l'ordinamento abbia previsto per la rimozione dei rifiuti il rimedio tipico dell'art. 192 Codice dell'Ambiente non esclude, nella sussistenza dei relativi presupposti, la possibilità del ricorso allo strumento extra ordinem, costituente una misura di chiusura del sistema a tutela dell'incolumità pubblica. In tale ipotesi, le misure di messa in sicurezza d'emergenza e i relativi poteri della P.A. possono essere esercitati, anche prescindendo dall'accertamento della responsabilità dell'inquinamento, verifica i cui tempi sarebbero in molti casi incompatibili con l'urgenza di garantire la sicurezza del sito

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Rifiuti.Cessazione della permanenza del reato di discarica abusiva

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 16 Ottobre 2024
Visite: 1650

Cass. Sez. III n. 36767 del 3 ottobre 2024 (PU 10 lug 2024)
Pres. Ramacci Est. Zunica Ric. Ottaviani
Rifiuti.Cessazione della permanenza del reato di discarica abusiva

La permanenza del reato di gestione abusiva di una discarica (art. 256, comma terzo, del d. lgs. n. 152 del 2006), cessa: 1) con il venir meno della situazione di antigiuridicità, per rilascio dell’autorizzazione amministrativa; 2) con la rimozione dei rifiuti o la bonifica dell’area; 3) con il sequestro, che sottrae al gestore la disponibilità dell’area; 4) con la pronuncia della sentenza di primo grado; è stato in particolare precisato che nell’area della tipicità del reato in esame è attratta non solo la fase in cui la discarica è “in esercizio”, ma anche quella successiva alla sua chiusura, fino al venir meno della situazione di antigiuridicità.

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Urbanistica.Annullamento del titolo edilizio determinato da vizi non rimuovibili e regime sanzionatorio

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 16 Ottobre 2024
Visite: 1474

TAR Lombardia (MI) Sez. II n. 2436 del 20 settembre 2024
Urbanistica.Annullamento del titolo edilizio determinato da vizi non rimuovibili e regime sanzionatorio

In caso di annullamento del titolo edilizio determinato da vizi non rimuovibili, il regime sanzionatorio dell’abuso realizzato può consistere alternativamente o nella rimessione in pristino oppure nell’applicazione di una sanzione pecuniaria la quale, in base al secondo comma della stessa norma, produce gli effetti dell’accertamento di conformità di cui all’art. 36 dello stesso d.P.R. n. 380 del 2001. La disposizione non contempla la possibilità di procedere a regolarizzazioni postume dell’intervento, consistenti in modifiche progettuali finalizzate a rendere quest’ultimo conforme alla vigente normativa urbanistico-edilizia.

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Urbanistica.Demolizione e prevalenti interessi pubblici

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 15 Ottobre 2024
Visite: 1829

Cass. Sez. III n. 35013 del 18 settembre 2024 (CC 3 lug 2024)
Pres. Ramacci Rel. Di Stasi Ric. Cirillo
Urbanistica.Demolizione e prevalenti interessi pubblici

Ai fini della incompatibilità dell'esecuzione dell'ordinanza di demolizione con la delibera consiliare dichiarativa dell'esistenza di prevalenti interessi pubblici rispetto al ripristino dell'assetto urbanistico violato, il provvedimento amministrativo presuppone che tale evenienza sia attuale e non meramente eventuale, non essendo consentito interrompere l'esecuzione penale per un tempo non definito e non prevedibile. La delibera in questione può ritenersi legittimamente emanata qualora ricorrano le seguenti condizioni: 1) assenza di contrasto con rilevanti interessi urbanistici e, nell'ipotesi di costruzione in zona vincolata, assenza di contrasto con interessi ambientali: in quest'ultimo caso l'assenza di contrasto deve essere accertata dall'amministrazione preposta alla tutela del vincolo; 2) adozione di una formale deliberazione del consiglio con cui si dichiari formalmente la sussistenza di entrambi i presupposti; 3) la dichiarazione di contrasto della demolizione con prevalenti interessi pubblici, quali ad esempio la destinazione del manufatto abusivo ad edificio pubblico, ecc. È generico il mero riferimento a una destinazione di interesse pubblico, atteso che non può giustificarsi l'interesse concreto al mantenimento dell'opera abusiva nel caso in cui, di fatto, la delibera costituisce, sostanzialmente, un atto di indirizzo politico, in quanto rimanda a successivi atti amministrativi, in tal modo rinviando la valutazione dei presupposti di legge cui l'art. 31 del d.P.R. n. 380 del 2001 condiziona la non operatività della demolizione.

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Urbanistica.Cambio destinazione d’uso di un immobile da deposito ad abitativo

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 15 Ottobre 2024
Visite: 3706

Consiglio di Stato Sez. VI n. 7609 del 17 settembre 2024
Urbanistica.Cambio destinazione d’uso di un immobile da deposito ad abitativo

Il cambio di destinazione d’uso nell’edilizia consiste nella modifica della finalità di utilizzo di un’unità immobiliare. Il cambio di destinazione è urbanisticamente rilevante laddove si richieda il passaggio ad una diversa categoria funzionale, nell’ambito di quanto disposto dall’art. 23-ter del d.P.R. n. 380 del 2001, secondo cui, salva diversa previsione da parte delle leggi regionali, costituisce mutamento rilevante della destinazione d'uso ogni forma di utilizzo dell'immobile o della singola unità immobiliare diversa, da quella originaria, ancorché non accompagnata dall'esecuzione di opere edilizie, purché tale da comportare l'assegnazione dell'immobile o dell'unità immobiliare considerati ad una diversa categoria funzionale tra le seguenti: a) residenziale; a-bis) turistico-ricettiva; b) produttiva e direzionale; c) commerciale; d) rurale. Nel caso di specie, in relazione al sottotetto, può dirsi effettuato un cambio di destinazione d’uso urbanisticamente rilevante, in quanto la primigenia destinazione produttiva, al cui interno può essere collocata la destinazione di deposito magazzino, è stata mutata in destinazione residenziale/abitativa. Il cambio di destinazione d’uso di un immobile da deposito ad abitativo, infatti, comporta un aumento del carico urbanistico e configura un intervento di ristrutturazione edilizia, tanto più se all’interno, come nel caso di specie, siano compiute opere tali da modificare, sia pure in misura contenuta, l’assetto della costruzione.

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Urbanistica.Realizzazione pista motocross

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 14 Ottobre 2024
Visite: 2246

Cass. Sez. III n. 35128 del 19 settembre 2024 (UP 3 lug 2024)
Pres. Ramacci Rel. Di Stasi Ric. Polito
Urbanistica.Realizzazione pista motocross

Integra un illecito edilizio l'esecuzione, in assenza del permesso di costruire, di interventi finalizzati a realizzare un'area adibita a pista per motocross, in quanto, pur non consistendo in un'attività di edificazione in senso stretto, comporta una modificazione permanente dello stato materiale e della conformazione del suolo per adattarlo ad un impiego diverso da quello che gli è proprio.

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  • Urbanistica.Terrapieni e muri di contenimento
  • Urbanistica.Falsità SCIA alternativa al permesso di costruire
  • Rifiuti.Abbandono e responsabilità per omesso controllo
  • Rifiuti.Indumenti usati
  • Urbanistica.Rilascio del Permesso di costruire ed oneri del Comune
  • Urbanistica.Reato di cui all’art. 75 TUE e soggetti responsabili
  • Urbanistica.Interventi edilizi eseguiti in assenza di autorizzazione su aree di proprietà pubblica
  • Acque.Analisi critica della proposta di Regolamento UE sulle opportunità di pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero.
  • Rifiuti.Errore sulla necessità dell’autorizzazione allo svolgimento di attività di gestione
  • Ecodelitti.Delitto di omessa bonifica

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