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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Urbanistica.Permesso di costruire illegittimo e poteri del giudice penale

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 24 Settembre 2025
Visite: 626

Cass. Sez. III n. 30473 del 9 settembre 2025 (UP 12 giu 2025)
Pres. Ramacci Rel. Aceto Ric. Crispino ed altri
Urbanistica.Permesso di costruire illegittimo e poteri del giudice penale

La contravvenzione di esecuzione di lavori "sine titulo" di cui all’art. 44, lett. b), d.P.R. n. 380 del 2001, sussiste anche nel caso in cui il permesso di costruire, pur apparentemente formato, sia illegittimo per contrasto con la disciplina urbanistico - edilizia di fonte normativa o risultante dalla pianificazione, non costituendo la "macroscopica illegittimità" del permesso di costruire una condizione essenziale per l'oggettiva configurabilità del reato, bensì un significativo indice sintomatico della sussistenza dell'elemento soggettivo dell'illecito. Ciò sul rilievo che il permesso di costruire non è idoneo a definire esaurientemente lo statuto urbanistico ed edilizio dell'opera realizzanda senza rinviare al quadro delle prescrizioni degli strumenti urbanistici ed alle rappresentazioni grafiche del progetto approvato, di tal che nella specie non si configura una non consentita "disapplicazione" da parte del giudice penale dell'atto amministrativo concessorio. Sicché, allorché il giudice accerta l'esistenza di profili di illegittimità sostanziale del titolo abilitativo non pone in essere la procedura di disapplicazione riconducibile all'art. 5 della legge 20 marzo 1865 n. 2248, allegato E, atteso che viene operata una identificazione in concreto della fattispecie con riferimento all'oggetto della tutela da identificarsi nella salvaguardia degli usi pubblici e sociali del territorio regolati dagli strumenti urbanistici. È perciò sufficiente valutare la sussistenza dell'elemento normativo della fattispecie, posto che la conformità della costruzione e della concessione ai parametri di legalità urbanistica ed edilizia è elemento costitutivo dei reati contemplati dalla normativa urbanistica

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Rifiuti.Sito di interesse nazionale e bonifica 

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 24 Settembre 2025
Visite: 479

Consiglio di Stato Sez. IV n. 7085 del 19 agosto 2025
Rifiuti.Sito di interesse nazionale e bonifica 

L’inclusione di un’area in un SIN non fa sì che essa sia “sottoposta a bonifica” in via automatica, ma si pone solo come equivalente normativo del verificarsi di un evento di possibile contaminazione che l’abbia interessata, restando poi tutto da accertare se l’area stessa sia o no appunto da sottoporre a bonifica

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Caccia e animali.Alimentazione dei suini e reato di cui all’art. 727 c.p.

Dettagli
Categoria principale: Caccia e Animali
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 23 Settembre 2025
Visite: 623

Cass. Sez. III n. 30398 del 8 settembre 2025 (UP 12 giu 2025)
Pres. Ramacci Rel. Zunica Ric. Cortigiani
Caccia e animali.Alimentazione dei suini e reato di cui all’art. 727 c.p.

Ai fini della configurabilità del reato di cui all’art. 727 cod. pen., la detenzione di animali in condizioni produttive di gravi sofferenze consiste non solo in quella che può determinare un vero e proprio processo patologico nell’animale, ma anche in quella che produce meri patimenti, quali devono essere ritenuti quelli provocati nella vicenda in esame ai maiali presenti nell’allevamento dell’imputato, costretti ad alimentarsi con mangime  frammisto alle proprie deiezioni e in una zona circoscritta, con conseguente contesa tra di essi da cui sono derivate condizioni di dimagrimento o lesioni cutanee per i suini più fragili. Del resto, l’allegato 1 punto 6 del d. lgs. n. 122 del 2011 (“attuazione della direttiva 2008/120/CE che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini”) dispone che “tutti suini devono essere nutriti almeno una volta al giorno. Se i suini sono alimentati in gruppo e non «ad libitum» o mediante un sistema automatico di alimentazione individuale, ciascun suino deve avere accesso agli alimenti contemporaneamente agli altri suini del gruppo”, dovendosi ritenere evidentemente che l’accesso agli alimenti debba essere effettivo e salubre.

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Rifiuti.Distinzione fra misure di prevenzione e misure di messa in sicurezza di emergenza

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 23 Settembre 2025
Visite: 474

Consiglio di Stato Sez. IV n.7084 del 19 agosto 2025
Rifiuti.Distinzione fra misure di prevenzione e misure di messa in sicurezza di emergenza

In termini generali, la distinzione fra misure di prevenzione, che si possono imporre al proprietario incolpevole, e misure di messa in sicurezza di emergenza, che invece presuppongono l’accertamento della responsabilità, non è ontologica, nel senso che si tratta di misure che -riguardate in sé e per sé, ovvero senza una valutazione del contesto - sono sostanzialmente identiche, essendo accomunate, secondo logica, dal medesimo obiettivo, di evitare l’aggravarsi del danno.Ciò posto, il criterio distintivo fra le due fattispecie va ricavato argomentando dalle norme generali del sistema, considerando il principio di solidarietà e buona fede di cui agli artt. 2 Cost. e 1176 c.c., norma specifica in materia di obbligazioni nei rapporti di diritto privato ma applicabile anche nei rapporti di diritto pubblico caratterizzati dall’accertamento della violazione di obbligazioni pubbliche che implicano la responsabilità del privato con conseguente applicazione di una misura amministrativa, di norma, coincidente con una sanzione, nella specie, avente valenza ripristinatoria (cfr anche art 1, comma 2-bis, l. n. 241 del 1990). Tale principio di buona fede impone di attivarsi a protezione delle posizioni giuridiche altrui se ciò si possa fare senza apprezzabile sacrificio. Cosa in concreto costituisca “non apprezzabile sacrificio” non si può poi dire a priori: secondo comune esperienza, esso coinciderà di solito con misure semplici e di costo economico economico, come risulta dal fatto obiettivo per cui le misure di prevenzione di norma si adottano nell’immediatezza dell’evento e quindi non presuppongono la caratterizzazione e, per conseguenza, l’esatta conoscenza dell’inquinamento sul quale si interviene, ma non è detto che sia sempre così, potendosi fare il caso di un incidente verificatosi in uno stabilimento che lavora abitualmente una data sostanza inquinante e pertanto dispone per propria organizzazione di presidi tecnicamente più sofisticati che può immediatamente mettere in campo. Dato però che la non colpevolezza si presume, dovrà essere l’amministrazione, attraverso una corretta e completa istruttoria, ad attivarsi non solo per individuare le misure da adottare a titolo di prevenzione, ma anche a dimostrare che esse, in rapporto alla situazione concreta e ai mezzi di cui l’obbligato dispone, rappresentano qualcosa di esigibile appunto perché per quello specifico obbligato metterle in atto rappresenta un sacrificio di entità non apprezzabile.

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Urbanistica.Delibera comunale che dichiara l'esistenza di un interesse pubblico prevalente sulla demolizione

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 22 Settembre 2025
Visite: 824

Cass. Sez. III n. 29947 del 29 agosto 2025 (CC 20 giu 2025)
Pres. Ramacci Rel. Corbo Ric. Carillo
Urbanistica.Delibera comunale che dichiara l'esistenza di un interesse pubblico prevalente sulla demolizione

Sottraendo l'opera abusiva alla demolizione prevista dalla legge, la delibera comunale che dichiara l'esistenza di un interesse pubblico prevalente sul ripristino dell'assetto urbanistico violato non può fondarsi su valutazioni di carattere generale o riguardanti genericamente più edifici, ma deve dare conto delle specifiche esigenze che giustificano la scelta di conservazione del singolo manufatto, precisamente individuato

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Urbanistica.Stato legittimo e rappresentazione dello stato di fatto compiuta dal progettista 

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 22 Settembre 2025
Visite: 521

TAR Lombardia (MI) Sez. II n. 2749 del 22 luglio 2025
Urbanistica.Stato legittimo e rappresentazione dello stato di fatto compiuta dal progettista 

Con l’art. 1, comma 1, lett. b), del d.l. n. 69 del 2024, convertito con modifiche dalla legge n. 105 del 2024, il legislatore ha deciso, con riferimento allo stato legittimo dell'immobile, di tutelare l’affidamento del privato consentendo, a determinate condizioni, di dare rilevanza esclusiva alle risultanze dell’ultimo titolo, comprese quindi le dichiarazioni rese dal progettista nella relativa pratica e concernenti lo stato di fatto. La norma subordina però questo favorevole effetto alla condizione che l’amministrazione, in sede di rilascio dell’ultimo titolo, abbia verificato la legittimità dei titoli pregressi. Ne consegue che, per dimostrare lo stato legittimo, l’interessato può sì limitarsi a produrre l’ultimo titolo edilizio, ma deve trattarsi di un titolo che (oltre a riguardare un intervento che interessi l’immobile nella sua interezza) dia conto dell’accertamento effettuato dall’amministrazione circa la sussistenza e la regolarità dei titoli edilizi precedenti che legittimano lo stato di fatto in esso dichiarato. L’attestazione dell’amministrazione circa la regolarità dei titoli pregressi deve essere esplicita e, in assenza di tale attestazione esplicita, la rappresentazione dello stato di fatto compiuta dal progettista non è di per sé sufficiente, poiché la circostanza che un'opera non legittima sia rappresentata nelle pratiche edilizie non può comportarne la regolarizzazione postuma. (segnalazione M. Grisanti)

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  • Urbanistica.Gli obblighi assunti con la convenzione urbanistica sono obbligazioni propter rem
  • Beni ambientali.Demolizione e ricostruzione in zona vincolata in assenza di autorizzazione
  • Elettrosmog.Vincoli paesaggistici
  • Rumore.Pubblico esercizio
  • Ambiente in genere.Rilascio di concessioni demaniali marittime
  • Ambiente in genere.Ambito di efficacia della delega di funzioni
  • Ambiente in genere.Legittimazione a ricorrere di una associazione non riconosciuta o figura soggettiva equivalente
  • Urbanistica.Lottizzazione abusiva e confisca in caso di prescrizione
  • Rifiuti.Rinnovo dell'autorizzazione all'esercizio di un impianto
  • Rifiuti.Il test di cessione tra anacronismi normativi e prospettive di riforma

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