Beni ambientali.Riserva naturale e misure di salvaguardia
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TAR Lombardia (MI) Sez. IV n. 1879 del 18 giugno 2024
Beni ambientali.Riserva naturale e misure di salvaguardia
Le c.d. “misure di salvaguardia”, in una prospettiva esclusivamente cautelare, sono regole di diritto intertemporale utilizzate in urbanistica allo scopo di evitare che nel periodo intercorrente tra l’adozione e l’approvazione definitiva di un piano, il rilascio di provvedimenti che consentono attività edificatorie (o comunque trasformative) del territorio, alla stregua per lo più di norme maggiormente permissive, possa comprometterne l'assetto per come "progettato" e pensato negli strumenti adottati. Esse si concretizzano nella doverosa sospensione dei procedimenti finalizzati al conseguimento di ridetti titoli, fino all'approvazione del nuovo strumento urbanistico pianificatorio, e in attesa della sua entrata in vigore, alla stregua del quale dovrà assumersi la determinazione definitiva. L’esigenza sottesa alle misure di salvaguardia è, dunque, di carattere conservativo e si identifica nella necessità di evitare che le richieste dei privati -fondate su una pianificazione ritenuta non più attuale, in quanto in fieri, e quindi potenzialmente modificata- finiscano per alterare profondamente la situazione di fatto e, di conseguenza, per pregiudicare definitivamente proprio gli obiettivi generali cui invece è finalizzata la programmazione urbanistica, rendendo estremamente difficile, se non addirittura impossibile, l'attuazione del piano in itinere. Attesa l’evidente ratio conservativa e precauzionale delle misure di salvaguardia, pertanto, appare ragionevole la estendibilità alle misure introdotte con riferimento ad una riserva naturale della disciplina prevista dall’art. 12, co. 3 del D.P.R. n. 380 del 2001, volta a scongiurare l'operatività di interventi di trasformazione del suolo interessato da un nuovo assetto pianificatorio nelle more della definizione dell’iter approvativo del piano della riserva: e ciò tanto più ove la misura, in luogo di una mera sospensione della decisione in ordine al rilascio dei permessi edificatori, come stabilito dall'art. 12, comma 3, del d.P.R. n. 380 del 2001, preveda un vero e proprio divieto di realizzazione di nuovi interventi edificatori.
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Ulteriori note in ordine al decreto-legge 29 maggio 2024 n. 69 cosiddetto salva casa all’indomani della sua conversione
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Rifiuti.Definizione, criteri, finalità e limiti dell’operazione di miscelazione
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Urbanistica.LEGGE 24 luglio 2024 n. 105
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LEGGE 24 luglio 2024, n. 105
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica
Urbanistica.Interventi per il riuso e per il recupero con incremento volumetrico dei sottotetti esistenti
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Corte costituzionale n. 142 del 23 luglio 2024
Oggetto: Edilizia e urbanistica - Interventi edilizi - Interventi per il riuso e per il recupero con incremento volumetrico dei sottotetti esistenti - Determinazione del volume urbanistico nei sottotetti oggetto degli interventi - Interventi di recupero dei seminterrati, dei piani pilotis e dei locali al piano terra - Interventi per il riuso degli spazi di grande altezza - Esclusione del ricalcolo del volume urbanistico dell’edificio anche in caso di riutilizzo di spazi sottotetto che originariamente non realizzano cubatura - Interventi nelle strutture destinate all'esercizio di attività turistico-ricettive - Disposizioni edilizie in favore dei portatori di handicap gravi - Condizioni di ammissibilità degli interventi - Previsione che, qualora le unità immobiliari siano difformi da quanto assentito con regolare titolo abilitativo, la richiesta per gli interventi suddetti è ammissibile a condizione che per le difformità siano conclusi positivamente i procedimenti di condono o accertamento di conformità - Valorizzazione degli immobili della borgata di pescatori di Marceddì - Previsioni in deroga alle densità massime.
Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 23 del 1985 in materia di edilizia libera, sanzioni e piani di risanamento - Previsione che costituiscono interventi di edilizia libera gli interventi finalizzati al posizionamento di pergole bioclimatiche, intese come pergole aperte almeno su tre lati, coperte con elementi retraibili tipo teli o lamelle anche orientabili e motorizzabili.
Dispositivo: illegittimità costituzionale parziale - non fondatezza nei sensi di cui in motivazione - inammissibilità
Ambiente in genere.Bonifiche ambientali di competenza degli enti locali
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Corte costituzionale n. 151 del 26 luglio 2024
Oggetto: Ambiente - Inquinamento - Modifiche alla legge regionale n. 9 del 2006 in materia di bonifiche ambientali di competenza degli enti locali - Prevista attribuzione ai comuni delle funzioni e dei compiti amministrativi in materia di bonifiche ambientali indicati negli artt. 242 e 249 del d.lgs. n. 152 del 2006 per i siti ricadenti interamente nel territorio di competenza, e alle province e alle città metropolitane delle medesime funzioni e compiti amministrativi per i siti ricadenti tra più comuni della stessa provincia o città metropolitana oltre alle funzioni e ai compiti amministrativi attribuiti alla Regione dall’art. 250 del d.lgs. n. 152 del 2006.
Edilizia e urbanistica - Interventi edilizi - Modifica dell'art. 39 della legge regionale n. 8 del 2015 in materia di demolizione e ricostruzione - Previsione che la ricostruzione dell'intera volumetria è assentibile unicamente ove il nuovo fabbricato determini un minore impatto paesaggistico, anche senza il mantenimento di sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell'edificio preesistente.
Dispositivo: illegittimità costituzionale - illegittimità costituzionale parziale - non fondatezza
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