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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Urbanistica.Elementi per individuare la natura precaria di un'opera edilizia

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 28 Agosto 2024
Visite: 1313

Consiglio di Stato Sez. VI n. 6076 del 9 luglio 2024
Urbanistica.Elementi per individuare la natura precaria di un'opera edilizia

In ordine ai requisiti che deve avere un'opera edilizia per essere considerata precaria, possono essere ipotizzati in astratto due criteri discretivi: 1) criterio strutturale, in virtù del quale è precario ciò che non è stabilmente infisso al suolo; 2) il criterio funzionale, in virtù del quale è precario ciò che è destinato a soddisfare un'esigenza temporanea. La giurisprudenza è concorde nel senso che per individuare la natura precaria di un'opera si debba seguire non il criterio strutturale, ma il criterio funzionale, per cui un'opera può anche non essere stabilmente infissa al suolo, ma se essa presenta la caratteristica di essere realizzata per soddisfare esigenze non temporanee, non può beneficiare del regime delle opere precarie. La precarietà dell'opera, che esonera dall'obbligo del possesso del permesso di costruire, ai sensi dell'art. 3, comma 1, lettera e. 5, D.P.R. n. 380 del 2001, postula infatti un uso specifico e temporalmente delimitato del bene e non ammette che lo stesso possa essere finalizzato al soddisfacimento di esigenze (non eccezionali e contingenti, ma) permanenti nel tempo. Non possono, infatti, essere considerati manufatti destinati a soddisfare esigenze meramente temporanee quelli destinati a un'utilizzazione perdurante nel tempo, di talché l'alterazione del territorio non può essere considerata temporanea, precaria o irrilevante 

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Urbanistica.Istanza di sanatoria e pregresso ordine demolitorio

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 27 Agosto 2024
Visite: 1434

Consiglio di Stato Sez. VI n. 5815 del 2 luglio 2024
Urbanistica.Istanza di sanatoria e pregresso ordine demolitorio

L'intervenuta presentazione della domanda di accertamento di conformità ai sensi dell'art. 36 del d.p.r n. 380 del 2001 non determina alcuna inefficacia sopravvenuta o invalidità di sorta dell'ingiunzione di demolizione, comportando che l'esecuzione della sanzione è da considerarsi solo temporaneamente sospesa, non restando, comunque, preclusa all'ente l'adozione di ulteriori determinazioni sanzionatorie in esito alla definizione del procedimento originato dalla presentazione di detta istanza

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Urbanistica. Necessità del titolo edilizio per l’opera precaria che alteri lo stato dei luoghi

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 26 Agosto 2024
Visite: 1386

Consiglio di Stato Sez. VI n. 5977 del 5 luglio 2024
Urbanistica. Necessità del titolo edilizio per l’opera precaria che alteri lo stato dei luoghi

E' necessario un titolo edilizio per la realizzazione di tutti quei manufatti che, anche se non necessariamente infissi nel suolo e pur semplicemente aderenti a questo, alterino lo stato dei luoghi in modo stabile, non irrilevante e non meramente occasionale, ove comportino l'esecuzione di lavori cui consegua la trasformazione permanente del suolo inedificato 

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Urbanistica.assenza di regolarità edilizia dell’immobile quale causa di decadenza dall’autorizzazione commerciale

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 23 Agosto 2024
Visite: 2061

Consiglio di Stato Sez. VI n. 5616 del 25 giugno 2024
Urbanistica.assenza di regolarità edilizia dell’immobile quale causa di decadenza dall’autorizzazione commerciale

Tra i presupposti del legittimo svolgimento dell’attività commerciale va annoverata la regolarità edilizia dell’immobile in cui l’attività è esercitata, rispondendo ad un evidente principio di ragionevolezza escludere che possa essere utilizzato uno spazio, con la presenza dell’utenza, in contrasto con la disciplina urbanistico-edilizia. Il legittimo esercizio di un’attività commerciale, insomma, postula, sia in sede di rilascio del titolo abilitativo che per l’intera durata del suo svolgimento, l’inziale e perdurante regolarità, sotto il profilo urbanistico-edilizio, dei locali in cui l’attività è espletata, con conseguente potere-dovere dell’autorità amministrativa di inibire l’attività esercitata in locali rispetto ai quali siano stati adottati atti di accertamento e/o provvedimenti repressivi di abusi edilizi

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Ambiente in genere.VIA e screening

Dettagli
Categoria principale: Ambiente in genere
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 22 Agosto 2024
Visite: 1257

TAR Lazio (RM) Sez. II-ter n. 13056 del 28 giugno 2024
Ambiente in genere.VIA e screening

La V.I.A. è configurata come procedura amministrativa di supporto per l’autorità competente finalizzata ad individuare, descrivere e valutare gli impatti ambientali di un’opera, il cui progetto è sottoposto ad approvazione o autorizzazione. In altri termini, trattasi di un procedimento di valutazione ex ante degli effetti prodotti sull’ambiente da determinati interventi progettuali, il cui obiettivo è proteggere la salute umana, migliorare la qualità della vita, provvedere al mantenimento delle specie, conservare la capacità di riproduzione dell’ecosistema, promuovere uno sviluppo economico sostenibile (cfr. art. 3, direttiva n. 85/337/CEE e successive modifiche apportate dalla direttiva n. 97/11/CE). Essa mira a stabilire, e conseguentemente governare in termini di soluzioni più idonee al perseguimento di ridetti obiettivi di salvaguardia, gli effetti sull’ambiente di determinate progettualità. Tali effetti, comunemente sussumibili nel concetto di “impatto ambientale”, si identificano nella alterazione “qualitativa e/o quantitativa, diretta ed indiretta, a breve e a lungo termine, permanente e temporanea, singola e cumulativa, positiva e negativa” che viene a prodursi sull’ambiente, laddove quest’ultimo a sua volta è identificato in un ampio contenitore, costituito dal “sistema di relazioni fra i fattori antropici, naturalistici, chimico-fisici, climatici, paesaggistici, architettonici, culturali, agricoli ed economici, in conseguenza dell’attuazione sul territorio di piani o programmi o di progetti nelle diverse fasi della loro realizzazione, gestione e dismissione, nonché di eventuali malfunzionamenti” (art. 5, comma 1, lett. b) e c), del d.lgs. n. 152/2006).Il c.d. screening, di cui al citato art. 19 D. lgs. 152/2006, a sua volta, ha ad oggetto l’”impatto”, ovvero la “alterazione” dell’ambiente latu sensu inteso: solo che esso svolge una funzione preliminare per così dire di “carotaggio”, nel senso che “sonda” la incidenza della progettualità sull’ambiente e sulla salute pubblica; l’Amministrazione, ove ravvisi una significatività della stessa in termini negativi, impone il passaggio alla fase successiva della relativa procedura di VIA (come è avvenuto nella fattispecie), altrimenti, consente di pretermetterla. Lo screening, dunque, data la sua complessità e l’autonomia riconosciutagli dallo stesso Codice ambientale, è esso stesso una procedura di valutazione di impatto ambientale, meno complessa della V.I.A., la cui previsione risponde a motivazioni comprensibilmente diverse. 

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Urbanistica.Conferenza di servizi e variante allo strumento di pianificazione comunale

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 21 Agosto 2024
Visite: 2115

TAR Lazio (LT) Sez. I n. 467 del 1 luglio 2024
Urbanistica.Conferenza di servizi e variante allo strumento di pianificazione comunale

L’esito della conferenza di servizi prevista nell’ambito del procedimento ex art. 208 d.lgs. n. 152/2006 non costituisce variante allo strumento di pianificazione comunale, atteso che se è vero che tramite il procedimento di cui alla disposizione citata può essere disposta una variante allo strumento urbanistico, al fine di adeguare le previsioni dello stesso al progetto proposto, è altrettanto vero che tale conseguenza presuppone il favorevole parere del Comune che, diversamente, verrebbe esautorato dall’esercizio dei poteri che nella materia de qua sono ad esso normativamente attribuiti. La conferenza di servizi è, infatti, uno strumento di semplificazione procedimentale (essendo disciplinata nell’ambito del Capo IV della legge 241/1990, dedicato per l’appunto alla «semplificazione dell’attività amministrativa»), ma non implica alcuna alterazione dell’ordine delle competenze, che devono pertanto essere pur sempre esercitate, sebbene con le peculiari modalità ivi stabilite, dagli enti titolari delle stesse. Deve, peraltro, essere ribadito che nell’ambito delle valutazioni di carattere urbanistico l’amministrazione gode di ampia discrezionalità, così che le stesse possono essere sindacate solo se affette da manifesta illogicità, arbitrarietà ed evidente travisamento dei fatti.

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  • Il decreto-legge 29 maggio 2024 n. 69 e s.m.i. cosiddetto Salva Casa-3
  • Urbanistica.Vincoli conformativi ed espropriativi
  • Urbanistica.Demolizione di container roulotte e piscina prive di titolo abilitativo
  • Urbanistica.Legittimità della notifica dell’ordinanza di demolizione a persona di famiglia
  • Il decreto-legge 29 maggio 2024 n. 69 e s.m.i. cosiddetto Salva Casa-2
  • Il decreto-legge 29 maggio 2024 n. 69 e s.m.i. cosiddetto Salva Casa-1
  • Beni Ambientali.Beni paesaggistici e necessità di decreto di vincolo
  • Urbanistica.Manufatto precario
  • Sviluppo sostenibile.Energia incentivata
  • Urbanistica.Demolizione opere abusive su suoli del demanio o del patrimonio dello Stato o di enti pubblici

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