Elettrosmog.Illegittimità del ricorso alle ordinanze contingibili e urgenti per bloccare o sospendere l’installazione o l’adeguamento tecnologico di impianti di telefonia mobile
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TAR Veneto Sez. III n. 1307 del 22 dicembre 2020
Elettrosmog. Illegittimità del ricorso alle ordinanze contingibili e urgenti per bloccare o sospendere l’installazione o l’adeguamento tecnologico di impianti di telefonia mobile
Le ordinanze contingibili e urgenti costituiscono strumenti apprestati dall'ordinamento per fronteggiare situazioni impreviste e di carattere eccezionale, per le quali sia impossibile o inefficace l'impiego dei rimedi ordinari, e si presentano quindi quali mezzi di carattere residuale, espressione di norme di chiusura del sistema, i cui tratti distintivi sono costituiti dall'atipicità, dalla valenza derogatoria rispetto agli strumenti ordinari, dalla particolare qualificazione sia della minaccia, sia del pericolo; tutti presupposti che, con riferimento all’installazione o l’adeguamento tecnologico di impianti di telefonia mobile, non sussistono, dal momento che la materia è compiutamente disciplinata dal D.Lgs. n.259/2003, il quale demanda alle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) le valutazioni di tipo radioprotezionistico per l’accertamento dell’osservanza dei “valori soglia” definiti, a tutela della salute collettiva, dalla L.36/01 e dal DPCM 08.07.2003
Ambiente in genere.Accesso del pubblico all’informazione in materia ambientale
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Corte di Giustizia (Prima Sezione) 20 gennaio 2021
«Rinvio pregiudiziale – Ambiente – Convenzione di Aarhus – Direttiva 2003/4/CE – Accesso del pubblico all’informazione in materia ambientale – Progetto di costruzione di infrastrutture “Stuttgart 21” – Rigetto di una domanda di informazione ambientale – Articolo 4, paragrafo 1 – Motivi di rifiuto – Nozione di “comunicazioni interne” – Portata – Limitazione nel tempo della tutela di siffatte comunicazioni»
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Rumore.Responsabilità gestore di un pubblico esercizio
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Cass. Sez. III n. 1717 del 15 gennaio 2021 (UP 11 nov 2020)
Pres. Sarno Est. Gai Ric. Troiani
Rumore.Responsabilità gestore di un pubblico esercizio
Risponde del reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone il gestore di un pubblico esercizio che non impedisce i continui schiamazzi provocati dagli avventori in sosta davanti al locale anche nelle ore notturne, ciò in base al pertinente rilievo secondo cui la veste di titolare della gestione dell'esercizio pubblico comporta l'assunzione dell'obbligo giuridico di controllare, con possibile ricorso ai vari mezzi offerti dall'ordinamento, come l'attuazione dello "ius excludendi" e il ricorso all'Autorità, che la frequenza del locale da parte degli utenti non sfoci in condotte contrastanti con le norme poste a tutela dell'ordine e della tranquillità pubblica e, a tal fine, poiché l'evento possa essere addebitato al gestore dell'esercizio commerciale, occorre che esso sia riconducibile al mancato esercizio del potere di controllo da parte dell'agente.
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Rifiuti.La novella sull’etichettatura ambientale degli imballaggi e il decreto milleproroghe
La novella sull’etichettatura ambientale degli imballaggi e il decreto milleproroghe
di Matteo BENOZZO
Urbanistica.Oneri di urbanizzazione e assunzione di impegni patrimoniali più onerosi rispetto a quelli previsti dalla legge
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TAR Sicilia (CT) Sez. I n. 3506 del 21 dicembre 2020
Urbanistica.Oneri di urbanizzazione e assunzione di impegni patrimoniali più onerosi rispetto a quelli previsti dalla legge
Il privato può liberamente assumere impegni patrimoniali più onerosi rispetto a quelli astrattamente previsti dalla legge: impegno questo che rientra nella piena disponibilità delle parti, posto che la normativa vigente non esclude affatto che le parti possano, per valutazioni di convenienza, regolare il rapporto in termini diversi. Infatti, per quanto riguarda i privati, le posizioni giuridiche relative agli oneri concessori sono considerate disponibili, e dunque non vi sono ostacoli alla definizione di un sinallagma che preveda anche l’accettazione di condizioni meno vantaggiose rispetto a quelle eventualmente risultanti dalla normativa regionale o comunale
Ambiente in genere. Realizzazione opera senza autorizzazione su area demaniale
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Cass. Sez. III n. 1726 del 15 gennaio 2021 (UP 23 nov 2020)
Pres. Sarno Est. Andronio Ric. Riondino
Ambiente in genere. Realizzazione opera senza autorizzazione su area demaniale
La realizzazione di un’opera senza autorizzazione su area demaniale può integrare il reato permanente di abusiva occupazione se il godimento dell’area viene sottratto alla fruibilità collettiva, mentre configura il reato istantaneo di illecita innovazione nel caso in cui l’opera non determini alcuna limitazione nel godimento comune del bene. Il discrimine tra le due ipotesi, invero, è dato dall’essersi o non essersi determinata, a seguito della innovazione non autorizzata, una nuova occupazione di una area demaniale marittima, a prescindere dalla circostanza – di per sé non decisiva – dell’essere o non essere intervenuta la nuova opera in un’area già lecitamente occupata
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- Rumore.Responsabilità del gestore di un locale
- Urbanistica.Demolizione immobile abusivo e diritto all’inviolabilità del domicilio
- Rifiuti.Abbandono e culpa in vigilando di impresa di grandi dimensioni
- Beni Ambientali.Autorizzazione paesaggistica e falso
- Rifiuti.Messa in sicurezza del sito
- Ecodelitti.Inquinamento ambientale e pregiudizio all’ambiente
- Caccia e animali.Contenimento degli ungulati in ambito urbano
- Urbanistica.Interventi eseguiti in parziale difformità dal permesso di costruire
- Urbanistica.Demolizione e permesso di costruire
- Rifiuti. Impossibilità di recupero di materiale contenente amianto
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