Beni ambientali.Sulla compatibilità delle strutture funzionali alla balneazione con le esigenze di tutela del paesaggio
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Consiglio di Stato Sez. VI n. 2559 del 10 marzo 2023
Beni ambientali.Sulla compatibilità delle strutture funzionali alla balneazione con le esigenze di tutela del paesaggio
La realizzazione di strutture funzionali alla balneazione costituisce una modalità di utilizzo del bene paesaggistico che non può tradursi nella deprivazione del valore naturalistico e culturale, che deve essere preservato in modo prioritario; alla luce dei principi costituzionali, infatti, le possibilità di sfruttamento per ragioni turistiche e ricreative sono da considerarsi secondarie rispetto alla prioritaria esigenza di tutela della costa. Pertanto, qualora una disposizione legislativa regionale consenta il mantenimento, per l’intero anno solare, delle strutture funzionali all'attività balneare, purché di facile amovibilità, tale norma non va intesa nel senso che impone, quale regola ordinaria, il mantenimento delle strutture per l’intero anno solare, bensì come eccezione limitata ai casi in cui tale possibilità non incida sulle predette esigenze di tutela paesaggistica
Urbanistica.Installazione campi di padel
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TAR Puglia (LE) Sez. III n. 254 del 20 febbraio 2023
Urbanistica.Installazione campi di padel
L’installazione di campi di padel richiede il rilascio di un permesso di costruire o quanto meno la presentazione di una S.C.I.A. edilizia
Urbanistica.Effettivo inzio lavori immobile assentito
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TAR Campania (SA) Sez. II n. 523 del 6 marzo 2023
Urbanistica.Effettivo inzio lavori immobile assentito
I lavori di costruzione del manufatto assentito possono reputarsi effettivamente iniziati, nel corso dell’anno decorrente dal rilascio del titolo abilitativo, quando siano di consistenza tale da comprovare l’effettiva volontà del beneficiario dello stesso di realizzare quanto da lui progettato, e non siano meramente simbolici, fittizi o preparatori e che, quindi, non sono, di per sé, sufficienti a comprovare un serio animus aedificandi ed a comportare una irreversibile trasformazione del territorio, ad es., la recinzione e la pulizia dell’area di intervento, l’installazione della baracca degli attrezzi e del cartello di cantiere, lo sbancamento e il livellamento del terreno, la realizzazione delle opere di scavo e di sottofondazione, nonché di limitate opere di fondazione
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Rifiuti.Impiego mezzo di trasporto diverso da quello comunicato
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Cass. Sez. III n. 13310 del 30 marzo 2023 (UP 14 dic 2022)
Pres. Ramacci Est. Andronio Ric. Longo
Rifiuti.Impiego mezzo di trasporto diverso da quello comunicato
Nel caso di impiego di un mezzo di trasporto diverso da quello comunicato, è configurabile il reato di cui all’art. 256, comma 4, d.lgs. n. 152 del 2006, in quanto il soggetto effettua un’attività in carenza dei requisiti e delle condizioni richieste per le iscrizioni o comunicazioni
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Urbanistica.Dati catastali
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TAR Campania (SA) Sez. II n. 525 del 6 marzo 2023
Urbanistica.Dati catastali
I dati catastali non possono ritenersi, neppure dal punto di vista topografico, fonte di prova certa della situazione di fatto esistente sul piano immobiliare, rappresentando l'accatastamento un adempimento di tipo fiscale-tributario che fa stato ad altri fini, senza assurgere a strumento idoneo, al di là di un mero valore indiziario, ad evidenziare la reale consistenza degli immobili interessati e la relativa conformità alla disciplina urbanistico-edilizia
Rifiuti.Reato di inosservanza delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione
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Cass. Sez. III n. 11552 del 20 marzo 2023 (UP 17 nov 2022)
Pres. Ramacci Est. Aceto Ric. Domenici
Rifiuti.Reato di inosservanza delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione
L’art. 256, comma 4, d.lgs. n. 152 del 2006 sanziona l’inosservanza delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione, qualunque esse siano, non operando la fattispecie alcuna distinzione tra prescrizioni relative ai rifiuti e prescrizioni relative ad altro; la violazione di qualunque prescrizione infrange il precetto penale e ciò sul semplice rilievo che le prescrizioni (tutte) imposte con l’autorizzazione costituiscono le condizioni necessarie per garantire l’attuazione dei principi cui deve essere informata la gestione dei rifiuti (art. 208, comma 11, d.lgs. n. 152 del 2006, che richiama l’art. 178 dello stesso decreto); è infatti la gestione di rifiuti nel suo complesso che costituisce attività di pubblico interesse (art. 177, comma 2, d.lgs. n. 152 del 2006) e che legittima le limitazioni alla libertà dell’iniziativa privata consentite dall’art. 41, secondo comma, Cost.; dunque è l’intera attività di impresa che rileva, dal suo inizio fino alla sua fine, non sfuggendo alla valutazione di pubblico interesse nemmeno il quomodo ed il quando della sua cessazione (arg. ex art. 208, comma 11, lett. f, d.lgs. n. 152, cit.)
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- Beni ambientali.Parere di compatibilità paesaggistica
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