Urbanistica.Attività agrituristica
- Dettagli
- Categoria principale: Urbanistica
- Categoria: Corte Costituzionale
- Visite: 2958
Corte costituzionale n.68 del 13 aprile 2023
Oggetto: Edilizia e urbanistica - Agricoltura - Norme della Regione Toscana - Attività agrituristica - Immobili destinati all'attività agrituristica - Previsione che possono essere utilizzati per l'attività agrituristica trasferimenti di volumetrie di cui agli artt. 71, c. 2, e 72, c. 1, lett. a), della l. reg.le n. 65 del 2014, all'interno del medesimo territorio comunale o all'interno della proprietà aziendale la cui superficie sia senza soluzione di continuità e ricada parzialmente in territori di Comuni confinanti, a condizione che si configurino come uno degli interventi specificati - Denunciata previsione di nuove edificazioni finalizzate all'attività agrituristica, in violazione dei limiti e dei parametri posti dalla legge n. 1150 del 1942 [Legge urbanistica] - Contrasto con i principi fondamentali in materia di governo del territorio di cui alla legge n. 1150 del 1942, che impongono il rispetto dei limiti inderogabili di densità edilizia, come declinati per le zone agricole dal decreto interministeriale Ministro lavori pubblici n. 1444 del 1968.
Denunciata delocalizzazione di volumi originariamente esistenti in altre porzioni del territorio comunale o del territorio di altri Comuni - Elusione dei limiti all'edificazione residenziale in zona agricola - Incidenza sulla pianificazione paesaggistica - Contrasto con le previsioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio - Violazione dell'impegno assunto dalla Regione con il Piano di indirizzo territoriale [PIT] a consentire l'edificazione di nuovi volumi in zona agricola in casi eccezionali e residuali - Abbassamento del livello della tutela del paesaggio.
Dispositivo: illegittimità costituzionale
Elettrosmog.Divieti di localizzazione
- Dettagli
- Categoria principale: Elettrosmog
- Categoria: Consiglio di Stato
- Visite: 1842
Consiglio di Stato Sez. VI n. 2665 del 14 marzo 2023
Elettrosmog.Divieti di localizzazione
Dall’assimilazione degli impianti di telecvomunicazione alle opere di urbanizzazione primaria e, dunque, dalla loro compatibilità con qualsiasi destinazione urbanistica e, in ultima analisi, con ogni zona del territorio comunale, si è desunto il principio della necessaria capillarità della localizzazione degli impianti relativi ad infrastrutture di reti pubbliche di comunicazioni, essenziale per garantire la copertura dell’intero territorio (comunale e, per sommatoria, nazionale). Pertanto, i divieti di localizzazione devono ritenersi illegittimi nella misura in cui vadano a pregiudicare la copertura del territorio nazionale, incidendo sull’esigenza di garantire la completa realizzazione della rete di infrastrutture per le telecomunicazioni. Siffatti divieti, di contro, non possono ritenersi incompatibili con la normativa settoriale, se non influiscono sulla capillarità della localizzazione degli impianti e, dunque, sulla possibilità di usufruire dei relativi servizi in qualsiasi area del territorio nazionale, nonché se si mantengono entro i limiti delineati dall’art. 8 legge n. 36 del 22 febbraio 2001 (per quanto di interesse, nella formulazione ratione temporis applicabile alla specie), risultando funzionali al perseguimento degli obiettivi di interesse generale ivi divisati.
Rumore.Schiamazzi o rumori prodotti da avventori di esercizi commerciali
- Dettagli
- Categoria principale: Rumore
- Categoria: Cassazione Penale
- Visite: 2758
Cass. Sez. III n. 12555 del 27 marzo 2023 (UP 22 feb 2023)
Pres. Sarno Est. Galanti Ric. Tomatis
Rumore.Schiamazzi o rumori prodotti da avventori di esercizi commerciali
Nel caso di esercizi commerciali aperti al pubblico va riconosciuta in capo al titolare l'esistenza di una «posizione di garanzia» cui è correlato l’obbligo giuridico di impedire gli schiamazzi o comunque i rumori prodotti, in maniera eccessiva, dalla propria clientela, in questo modo configurando gli elementi strutturali propri delle fattispecie omissive improprie (cd. «reati commissivi mediante omissione»), caratterizzate dall’integrazione tra la struttura tipica del reato commissivo, cui sono riconducibili alcune tra le condotte previste dal comma 1 dell'art. 659, e la norma generale posta dall'art. 40, comma 2, cod. pen., secondo cui risponde di un evento dannoso o pericoloso colui il quale abbia l'obbligo giuridico di impedirlo. Tale obbligo, che si sostanzia nel doveroso esercizio di un potere di controllo, è configurabile rispetto alle condotte poste in essere da parte dei clienti sia che si trovino all'interno del locale, sia per gli schiamazzi e i rumori dagli stessi prodotti all'esterno del locale, potendo il titolare ricorrere ai più vari accorgimenti, dagli avvisi alla clientela all’impiego di personale dedicato, dalla somministrazione delle bevande soltanto in recipienti non da asporto, in modo che esse vengano consumate all'interno del locale, fino al ricorso all’autorità di polizia o all’esercizio dello ius excludendi, quando essi siano comunque direttamente riferibili all'esercizio dell’attività, come nel caso in cui gli avventori permangano rumorosamente in sosta davanti al locale
Leggi tutto: Rumore.Schiamazzi o rumori prodotti da avventori di esercizi commerciali
Elettrosmog.Criteri di localizzazione degli impianti
- Dettagli
- Categoria principale: Elettrosmog
- Categoria: Consiglio di Stato
- Visite: 1818
Consiglio di Stato Sez. VI n. 2621 del 13 marzo 2023
Elettrosmog.Criteri di localizzazione degli impianti
L’art. 8 della L. 36/2001 permette ai Comuni di individuare siti nel territorio comunale in cui è vietata l’installazione dei predetti impianti, per la protezione della popolazione dall’esposizione ai campi elettromagnetici, ma tale potere regolamentare incontra il limite che esso non può sostanziarsi in divieti generalizzati di installazione degli impianti in intere zone urbanistiche predefinite e, in quest’ultimo caso deve comunque salvaguardare una possibile localizzazione alternativa degli impianti, così da permettere una rete completa di infrastrutture per le telecomunicazioni. In altre parole, il divieto di posizionare gli impianti in determinate aree deve comunque consentire la localizzazione degli impianti in aree alternative, risultando, in caso contrario, in contrasto con l’interesse pubblico alla capillare distribuzione del servizio di telecomunicazioni sul territorio. In linea generale, il procedimento di installazione delle infrastrutture per impianti radioelettrici, disciplinato dal d.lgs. n. 259/2003 (Codice delle comunicazioni elettroniche), costituisce un procedimento unico, nell'ambito del quale devono confluire anche le valutazioni edilizie e non solo, in conformità delle esigenze di semplificazione procedimentale
Leggi tutto: Elettrosmog.Criteri di localizzazione degli impianti
Urbanistica.Estensione ordine di demolizione ad interventi successivi alla condanna
- Dettagli
- Categoria principale: Urbanistica
- Categoria: Cassazione Penale
- Visite: 1365
Cass. Sez. III n. 11574 del 20 marzo 2023 (CC 14 dic 2022)
Pres. Ramacci Est. Aceto Ric. Annunziata
Urbanistica.Estensione ordine di demolizione ad interventi successivi alla condanna
L’ordine di demolizione del manufatto abusivo, previsto dall'art. 31, comma nono, del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, riguarda l'edificio nel suo complesso, comprensivo di eventuali aggiunte o modifiche successive all'esercizio dell'azione penale e/o alla condanna, atteso che l'obbligo di demolizione si configura come un dovere di "restitutio in integrum" dello stato dei luoghi e, come tale, non può non avere ad oggetto sia il manufatto abusivo originariamente contestato, sia le opere accessorie e complementari nonché le superfetazioni successive, sulle quali si riversa il carattere abusivo dell'originaria costruzione
Leggi tutto: Urbanistica.Estensione ordine di demolizione ad interventi successivi alla condanna
Urbanistica.Motivazione diniego di sanatoria
- Dettagli
- Categoria principale: Urbanistica
- Categoria: Consiglio di Stato
- Visite: 1677
Consiglio di Stato Sez.VI n. 2630 del 14 marzo 2023
Urbanistica.Motivazione diniego di sanatoria
Non è illegittima una motivazione, anche succinta, di un diniego di sanatoria (al quale ben può equipararsi una dichiarazione di irricevibilità della domanda di sanatoria) di opere in quanto nel sistema non è ravvisabile a carico dell’amministrazione l’obbligo di indicare, in una logica comparativa degli interessi in gioco, prescrizioni tese a rendere l’intervento compatibile con il paesaggio nella bellezza di insieme tutelata, la cui protezione risponde ad un interesse pubblico normalmente prevalente su quello privato, anche per la rilevanza costituzionale che il primo presenta ex art. 9 Cost.
- Urbanistica.Preventiva autorizzazione sismica per attività edilizia privata
- Rifiuti.Deiezioni animali e fertirrigazione
- Sviluppo sostenibile.Installazione di impianti fotovoltaici su serre e titoli abilitativi
- Ambiente in genere.Accesso alle informazioni ambientali
- Urbanistica.Lottizzazione abusiva e ignoranza inevitabile della legge penale
- Urbanistica.Principi di buona fede e presunzione di non colpevolezza e lottizzazione abusiva
- Beni ambientali.Sulla compatibilità delle strutture funzionali alla balneazione con le esigenze di tutela del paesaggio
- Urbanistica.Installazione campi di padel
- Urbanistica.Effettivo inzio lavori immobile assentito
- Rifiuti.Impiego mezzo di trasporto diverso da quello comunicato
Pagina 229 di 669