Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 17813 del 30 aprile 2019 (PU 15 nov 2018)
Pres. Aceto Est. Noviello Ric. Leonardi
Rifiuti.Reato di omessa bonifica
Il reato di cui all’art. 257 d.lgs. 152/06 è configurabile non solo allorquando chi sia tenuto alla bonifica non vi provveda in conformità al progetto approvato dall’autorità competente nell’ambito del procedimento di cui all’art. 242 e ss., bensì anche nell’ulteriore caso in cui addirittura impedisca la stessa formazione del progetto di bonifica e quindi la sua realizzazione, attraverso la mancata attuazione del piano di caratterizzazione, necessario per predisporre il progetto di bonifica.
TAR Campania (NA) Sez. II n. 2276 del 29 aprile 2019
Urbanistica.Proroga del termine annuale di inizio dei lavori.
La richiesta di proroga del termine annuale di inizio dei lavori deve essere in ogni caso presentata prima della decorrenza del termine ultimo previsto nel titolo edilizio e ciò proprio in virtù del fatto che la decadenza del permesso di costruire costituisce un effetto automatico del trascorrere del tempo, la pronunzia di decadenza del permesso a costruire ha mera natura ricognitiva del venir meno degli effetti del permesso a costruire per l'inerzia del titolare a darvi attuazione, oltre che un carattere strettamente vincolato all'accertamento del mancato inizio e completamento dei lavori entro i termini stabiliti dall’art 15 D.P.R. 380/01 citato.
Cass. Sez. III n. 17732 del 29 aprile 2019 (PU 21 mar 2019)
Pres. Izzo Est. Corbetta Ric. Grasso
Urbanistica.Restauro e risanamento conservativo
In materia edilizia, ai fini della configurabilità di un intervento quale restauro e risanamento conservativo non possono essere mutati la qualificazione tipologica del manufatto preesistente, ovvero i caratteri architettonici e funzionali che ne consentono la qualificazione in base alle tipologie edilizie, gli elementi formali che configurano l'immagine caratteristica dello stesso e gli elementi strutturali, che materialmente compongono la struttura dell'organismo edilizio
TAR Campania (NA) Sez. VII n. 2303 del 30 aprile 2019
Sviluppo sostenibile.Impianti di produzione di energia eolica e distanze minime
Benché il legislatore regionale non possa fissare, in via generale ed astratta, distanze minime, perché ciò contrasterebbe con il principio fondamentale di massima diffusione delle fonti di energia rinnovabili, stabilito dal legislatore statale in conformità alla normativa dell'Unione europea è indubbio che – nella valutazione in concreto rimessa all’Amministrazione circa l’opportunità, o meno, di realizzare in un determinato luogo un impianto per la produzione di energia eolica – il criterio della distanza abbia una considerevole importanza, e che debba essere apprezzato dall’Amministrazione stessa.
Codici a specchio: tutti hanno vinto, ma … la “guerra” continua
di Vladimiro BONAMIN e Marcello FRANCO
TAR Sicilia (PA) Sez. II n,. 1029 del 12 aprile 2019
Urbanistica.Demolizione e silenzio dell'amministrazione
Costituisce principio giurisprudenziale indiscusso quello secondo cui al dovere di concludere il procedimento, previsto dall’art. 2, comma 1, l. n. 241/1990, si accompagna l’art. 21-quater della legge medesima, il quale dispone che “i provvedimenti amministrativi efficaci sono eseguiti immediatamente”, sicché l’applicazione congiunta delle due disposizioni configura, in esplicazione del principio di esecutorietà dei provvedimenti amministrativi – ossia, della loro idoneità ad essere eseguiti, direttamente e coattivamente, dall’amministrazione senza necessità di precostituire un titolo esecutivo giudiziale – un potere-dovere dell’amministrazione di portare ad effettiva attuazione i propri provvedimenti emessi al termine del procedimento. Il sopra richiamato art. 21 quater va dunque interpretato in connessione con le disposizioni del testo unico n. 380 del 2001 sull’obbligo di eseguire l’ordinanza di demolizione entro il termine di novanta giorni successivi alla sua notifica, decorso il quale l’amministrazione ha lo specifico dovere di emanare gli atti conseguenti e di porre in essere – a spese dell’inadempiente – l’attività materiale di adeguamento dello stato di fatto a quello di diritto Ne deriva che a fronte di un’istanza volta a sollecitare l’esercizio dei poteri repressivi in materia edilizia, è consentito all’interessato di ricorrere avverso il silenzio del Comune (segmalazione INg. M. FEDERICI)
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