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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Rifiuti.Trasporto illecito

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 10 Aprile 2025
Visite: 1349

Cass. Sez. III n. 12667 del 2 aprile 2025 (UP 20 mar 2025)
Pres. Ramacci Est. Noviello Ric. Insalata
Rifiuti.Trasporto illecito

Ai fini della configurabilità del reato previsto dall'art. 256 del d.lgs. 3 aprile 2006 n. 152, il carattere non occasionale della condotta di trasporto illecito di rifiuti può essere desunto anche da indici sintomatici, quali la provenienza del rifiuto da una attività imprenditoriale esercitata da chi effettua o dispone l'abusiva gestione, la eterogeneità dei rifiuti gestiti, la loro quantità, le caratteristiche del rifiuto indicative di precedenti attività preliminari di prelievo, raggruppamento, cernita, deposito.

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Urbanistica.Posizionamento di una gru a cavalletto in area di pertinenza di un opificio industriale

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 10 Aprile 2025
Visite: 825

Consiglio d Stato Sez. IV n. 2099 del 14 marzo 2025
Urbanistica.Posizionamento di una gru a cavalletto in area di pertinenza di un opificio industriale

Il carattere precario di un manufatto deve essere valutato sulla base dell’uso cui lo stesso è destinato, sicché, qualora le opere siano dirette al soddisfacimento di esigenze stabili e permanenti, deve escludersi la natura precaria delle medesime, a prescindere dai materiali utilizzati e dalla tecnica costruttiva applicata. Inoltre, la precarietà non va confusa con la stagionalità, vale a dire con l’utilizzo annualmente ricorrente della struttura, poiché un utilizzo siffatto non esclude la destinazione del manufatto al soddisfacimento di esigenze non eccezionali e contingenti, ma permanenti nel tempo. Nel caso di specie va esclusa sia la natura precaria dell’opera, poiché finalizzata in via permanente alla movimentazione dei materiali sull’area dove si svolge l’attività industriale dell’appellante, sia la stretta accessorietà della medesima rispetto all’edificio principale, assolvendo essa ad un’autonoma funzione (carico e scarico dei materiali) e rivestendo un autonomo valore di mercato. Per le medesime ragioni, la gru non costituisce nemmeno un impianto tecnologico al servizio dell’opificio industriale, non potendo essere equiparata ai servizi indispensabili per l’utilizzo dello stesso, al pari dei quadri elettrici o degli impianti di refrigerazione o di condizionamento: non può, di conseguenza, essere ricompresa tra le opere di manutenzione straordinaria di cui all’art. 3, comma 1, lett. b), d.P.R. 380/2001.

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Urbanistica.Stato legittimo dell'immobile

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 09 Aprile 2025
Visite: 1550

Cass. Sez. III n. 12520 del 1 aprile 2025 (CC 13 feb 2024)
Pres. Ramacci Est. Galanti Ric. Iacono
Urbanistica.Stato legittimo dell'immobile

Il c.d. «certificato di stato legittimo» dell’immobile, rilasciato ai sensi dell’articolo 9-bis d.P.R. 380/2001, anche come da ultimo modificato con d.l. n. 69/2024, altro non è che un documento formale che attesta la conformità urbanistica ed edilizia di un immobile, rilasciato da un tecnico abilitato al fine di facilitare la circolazione dell’immobile cui si riferisce, ma certo non può avere alcun valore vincolante per l’autorità giudiziaria, né attestare erga omnes la regolarità del titolo edilizio in sanatoria: un immobile è legittimo, quindi trasformabile con ulteriori interventi, non tanto perché risponde al progetto di cui i competenti uffici pubblici ne hanno variamente autorizzata l’esecuzione, ma in quanto sia conforme alla disciplina urbanistico-edilizia, conformità non sussistente nel caso in esame.

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Ambiente in genere.Spandimento dei fanghi in agricoltura

Dettagli
Categoria principale: Ambiente in genere
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 09 Aprile 2025
Visite: 1312

Consiglio di Stato Sez. IV n. 1956 del 10 marzo 2025
Ambiente in genere.Spandimento dei fanghi in agricoltura

La materia dello spandimento dei fanghi in agricoltura attiene all'ambito della tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, che è di competenza esclusiva statale ai sensi dell'art. 117, secondo comma, lett. s) della Costituzione e la stessa disciplina primaria, all'art. 6, ha in materia previsto un diretto potere esercitato dalla Regione. Pertanto, muovendo da tali presupposti normativi, si perviene, sotto un primo profilo, ad affermare che i Comuni non sono titolari di potestà regolamentare in materia di spandimento dei fanghi biologici in agricoltura, restando riservata agli stessi solo la potestà di sanzionare la violazione delle disposizioni regolamentari preventivamente stabilite dalla Regione, ove queste si sostanzino in violazioni della normativa regolamentare in materia di igiene

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Urbanistica.Principio di immanenza del carattere abusivo di un’opera illecita

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 08 Aprile 2025
Visite: 1359

Cass. Sez. III n. 12521 del 1 aprile 2025 (CC 13 feb 2025)
Pres. Ramacci Est. Noviello Ric. Nebbia
Urbanistica.Principio di immanenza del carattere abusivo di un’opera illecita. 

Il principio di “immanenza” dell’abusività dell’opera edilizia, esprime il persistere del carattere abusivo di un'opera illecita a prescindere dalla intervenuta repressione penale. Esso impone di distinguere il piano della persistenza del reato edilizio da quello della persistenza del carattere abusivo del manufatto in cui si sostanzia il reato stesso. Mentre il reato di costruzione abusiva ha natura permanente per tutto il tempo in cui continua l'attività edilizia illecita ovvero fino alla interruzione stabile della stessa, diverso discorso deve farsi, in ordine al carattere abusivo di un’opera edilizia ovvero alla sua caratteristica di non essere conforme alla disciplina edilizia ed urbanistica vigente al momento della sua realizzazione. Tale connotazione di abusività infatti, permane sull’immobile e lo caratterizza in maniera persistente ed ininterrotta, anche allorquando sia cessata la consumazione del relativo reato, per ultimazione dell’opera o per interruzione stabile, spontanea o imposta. 

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Rifiuti.Contaminazione storica ed obblighi di bonifica

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 08 Aprile 2025
Visite: 1376

Consiglio di Stato Sez. IV n. 1961 del 10 marzo 2025
Rifiuti.Contaminazione storica ed obblighi di bonifica

L’obbligo di bonifica per una contaminazione storica in capo al soggetto individuato quale responsabile non viola il principio di legalità inerente all’irretroattività dell’applicazione di una norma sanzionatoria. Ciò in quanto, come riconosciuto dall’Adunanza Plenaria n. 10 del 2019, l’obbligo di bonifica ha natura riparatoria e non sanzionatoria e la responsabilità per danno ambientale, in quanto fatto illecito, era già presente nella giurisprudenza ancor prima che il D. Lgs. 22/1997 introducesse all’art. 17 l’istituto della bonifica. In realtà è proprio il principio comunitario “chi inquina paga” a rendere necessaria l’imposizione delle misure ripristinatorie a carico del responsabile dell’inquinamento sicché, una volta che la responsabilità è stata accertata con sentenza passata in giudicato, gli obblighi di bonifica non possono che essere posti a carico del responsabile, pena la violazione del predetto principio comunitario.

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  • Ecodelitti.Disciplina premiale
  • Danno ambientale.Responsabilità solidale
  • Ambiente in genere.Stabilimenti industriali dichiarati di interesse strategico nazionale
  • Rifiuti.Ordinanza di rimozione e competenza del sindaco
  • Urbanistica.Sanatoria e insussistenza della doppia conformità
  • Urbanistica.Misure ripristinatorie
  • Beni ambientali.Realizzazione parcheggio in zona vincolata
  • Urbanistica.Condono edilizio e completamento funzionale
  • Rifiuti.Ordinanza sindacale in tema di rifiuti e sentenza penale d’improcedibilità dell’azione
  • Ambiente in genere.Procedura di VIA

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