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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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  • Rifiuti.I materiali inerti da scavo e i materiali provenienti da operazioni di disalveo sono considerati rifiuti.
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  • Urbanistica. Nozione di lottizzazione
  • Beni ambientali. Cartelloni pubblicitari (archivio 1998 - 2002)
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Terre e rocce da scavo tra “rifiuto” e “sottoprodotto”. Corte Europea e cassazione

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Dottrina
Pubblicato: 14 Dicembre 2023
Visite: 2793

Terre e rocce da scavo tra “rifiuto” e “sottoprodotto”. Corte Europea e cassazione

di Gianfranco AMENDOLA

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Urbanistica.Limitato ambito di applicazione articolo 34 TUE

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 14 Dicembre 2023
Visite: 1065

TAR Campania (NA) Sez. IV n. 6238 del 13 novembre 2023    
Urbanistica.Limitato ambito di applicazione articolo 34 TUE

L'art. 34 del DPR 380/200, che prevede la possibilità di applicare la sanzione pecuniaria in sostituzione a quella demolitoria, è applicabile solo agli abusi meno gravi riferibili all'ipotesi della parziale difformità dal titolo abilitativo (in ragione del minor pregiudizio causato all'interesse urbanistico) e dell'annullamento del permesso di costruire (in ragione della tutela dell'affidamento che il privato ha posto nel titolo edilizio a suo tempo rilasciato e, poi, fatto oggetto di autotutela e della circostanza che l'opera è stata costruita comunque sulla base di un provvedimento abilitativo). Viceversa, con riferimento alle ipotesi di interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, la sanzione della demolizione e della riduzione in pristino rimane l'unica applicabile, quale strumento per garantire l'equilibrio urbanistico violato

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Urbanistica.Demolizione ed incidenza delle caratteristiche del manufatto nella valutazione del principio di proporzionalità con riferimento al diritto alla salute

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 13 Dicembre 2023
Visite: 1911

Cass. Sez. III n. 48820 del 7 dicembre 2023 (CC 2 nov. 2023)
Pres. Ramacci Est. Mengoni Ric.Nn
Urbanistica.Demolizione ed incidenza delle caratteristiche del manufatto nella valutazione del principio di proporzionalità con riferimento al diritto alla salute

Il diritto alla salute, specie a fronte di patologie gravi ed invalidanti, trova attuazione in primo luogo ponendo il malato in un ambiente – non necessariamente ospedaliero - del tutto salubre, edificato ed attrezzato nel pieno rispetto della disciplina di legge, proprio perché questa è volta a garantire anche il benessere di chi abita in quei luoghi, specie se malato. In altri termini, il rispetto della normativa in materia edilizia risponde non solo all’ovvia esigenza di tutelare un bene collettivo, come tale sottratto alla libera ed indiscriminata disponibilità dei singoli, ma anche alla necessità che questi stessi possano usufruire del bene in sicurezza, proprio perché regolarmente edificato, tutelando la propria salute e la propria incolumità – in sintesi, il proprio benessere - anche (e soprattutto) per l’ipotesi di eventi superiori come le calamità naturali (si pensi alla normativa antisismica o a tutela dal rischio idrogeologico) o, per l’appunto, le malattie o situazioni invalidanti che costringano un soggetto a vivere, magari costantemente, all’interno di uno spazio chiuso.

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Urbanistica.Serra solare

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 13 Dicembre 2023
Visite: 1779

Consiglio di Stato Sez. VI n. 9634 del 9 novembre 2023
Urbanistica.Serra solare

Le serre solari mantengono la loro esclusiva precipua funzione di apporto di beneficio energetico e costituiscono "volume" non utilizzabile per finalità "umane". Una diversa interpretazione, infatti, potrebbe comportare un distorto utilizzo di tali impianti allo scopo di ottenere surrettizi ampliamenti volumetrici non altrimenti autorizzabili. Affinché la serra solare possa funzionare correttamente è necessario che sussista una determinata proporzione tra la superficie delle vetrate irraggiate dal sole, e il volume e la superficie interni della serra, e questo al fine di creare quell’innalzamento di temperatura che poi consente la cessione di calore alla parte dell’edificio che necessita di climatizzazione: da ciò si desume che il corretto funzionamento della serra sembrerebbe richiedere che per la maggior parte del tempo la parete che separa la superficie climatizzata e quella non climatizzata rimanga chiusa, onde favorire l’accumulo di calore nella serra.

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Rifiuti.Scarti di origine animale

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 12 Dicembre 2023
Visite: 2921

Cass. Sez. III n. 47690 del 29 novembre 2023 (UP 15 nov. 2023)
Pres. Ramacci Est. Liberati Ric.Cocconi
Rifiuti.Scarti di origine animale

Gli scarti di origine animale sono sottratti all'applicazione della normativa in materia di rifiuti, e soggetti esclusivamente al Regolamento CE n. 1774/2002, solo se qualificabili come sottoprodotti ai sensi dell'art. 183, comma 1, lett. n), d.lgs. n. 152 del 2006 (attualmente ai sensi dell’art. 184 bis, commi 1 e 2, d.lgs. n. 152 del 2006); diversamente, in ogni altro caso in cui il produttore se ne sia disfatto per destinarli allo smaltimento, restano soggetti alla disciplina generale sui rifiuti. Anche gli scarti di origine animale possono, dunque, essere considerati sottoprodotti solamente se, come ora stabilito dall’art. 183, comma 1, lett. qq), d.lgs. n. 152 del 2006, soddisfano le condizioni di cui all'articolo 184 bis, comma 1).Tale conclusione è stata ribadita anche alla luce del Regolamento 1069/2009/CE recante "Norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e che abroga il regolamento (CE) n. 1774/2002 (regolamento sui sottoprodotti di origine animale)".

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Sviluppo sostenibile.Limiti alla superficie massima utilizzabile per impianti fotovoltaici

Dettagli
Categoria principale: Sviluppo sostenibile
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 12 Dicembre 2023
Visite: 2247

TAR Umbria Sez. I n. 615 del 8 novembre 2023
Sviluppo sostenibile.Limiti alla superficie massima utilizzabile per impianti fotovoltaici

La tesi della inconfigurabilità di limiti alla superficie massima utilizzabile per l’ubicazione degli impianti fotovoltaici trova testuale smentita nelle disposizioni dell’art. 20, co. 1, del d.lgs. n. 199/2021, che prevedono che i decreti ministeriali ivi previsti dovranno, in via prioritaria, stabilire, in riferimento alle aree idonee, tra le altre cose, «la massima porzione di suolo occupabile dai suddetti impianti per unità di superficie». Tale previsione è coerente con l’impostazione di fondo dell’insieme delle disposizioni contenute nell’art. 20, orientate al concreto raggiungimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili previsti dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC), ma sempre tenendo conto delle esigenze, parimenti rilevanti, di «minimizzare il relativo impatto ambientale» e della «tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, delle aree agricole e forestali, della qualità dell’aria e dei corpi idrici, privilegiando l’utilizzo di superfici di strutture edificate, quali capannoni industriali e parcheggi, nonché di aree a destinazione industriale, artigianale, per servizi e logistica e verificando l’idoneità di aree non utilizzabili per altri scopi, ivi incluse le superfici agricole non utilizzabili» (cfr. commi 1, 3 e 4 dell’art. 20). Dunque, proprio la normativa statale prevede, ed anzi impone (art. 20, co. 1, lett. a), del d.lgs. n. 199/2021), che sia definita, per le aree idonee, la massima porzione occupabile dagli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, trattandosi di previsione con ogni evidenza finalizzata a scongiurare che la pur incentivata diffusione della produzione di energia da fonti rinnovabili determini un eccessivo consumo di suolo e la compromissione delle esigenze di protezione del patrimonio culturale e del paesaggio, delle aree agricole e forestali, della qualità dell’aria e dei corpi idrici.

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  • Rifiuti.Abbandono di rifiuti da parte del privato
  • Urbanistica.Lottizzazione abusiva prescrizione e confisca
  • Rifiuti.Classificazione dopo il trattamento
  • Acque.Superamento limiti ed eventi eccezionali o imprevedibili
  • Acque.Raccolta e trattamento delle acque reflue urbane
  • Beni Culturali.Dichiarazione di interesse culturale ed interessi del privato proprietario del bene
  • Urbanistica.Rilascio di permesso di costruire in sanatoria successivo all’acquisizione al patrimonio immobiliare del comune
  • Urbanistica.Formazione per silentium del permesso di costruire e previo rilascio dell’autorizzazione paesaggistica
  • Beni culturali.Interventi volti ad eliminare le barriere architettoniche
  • Caccia e animali.Illecita detenzione di esemplari di specie protette

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