Sviluppo sostenibile.Impianto geotermico
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TAR Lazio (RM) Sez. II-bis n.1899 del 16 febbraio 2021
Sviluppo sostenibile.Impianto geotermico
Quando, nei procedimenti di autorizzazione degli impianti sperimentali di cui all’art. 1, comma 3 bis, del d.lgs. 22/2010, non si raggiunge l’intesa, la natura degli interessi pubblici sottesi al procedimento di cui si tratta richiede che la decisione circa l’autorizzazione all’impianto sia devoluta al massimo livello di amministrazione, ovvero al Consiglio dei Ministri, il quale è chiamato a deliberare per risolvere il dissenso nella sede del procedimento di cui all’art. 14 quater della l. 241/90 (nel testo vigente ratione temporis, successivamente sostituito dalla diversa disciplina di cui all’art. 14 quinquies), adottando una decisione che viene qualificata come avente “natura di atto di alta amministrazione” e che, dunque, implica un apprezzamento particolarmente ampio degli interessi in esame. Nella misura in cui sussiste un inevitabile grado (sia pur minimo) di incertezza sugli effetti dell’utilizzo della tipologia di impianto di cui si discute (in quanto sperimentale), l’autorizzazione all’esercizio presuppone l’assunzione del rischio in capo ad una valutazione latamente politica (in termini di bilanciamento tra il grado di rischio e l’interesse allo sviluppo della produzione di energia) che proprio per la sua rilevanza è rimessa al Consiglio dei Ministri, che è chiamato a decidere nel confronto con le Regioni interessate.
Rifiuti.VI.VI.FIR - la nuova modalità di vidimazione dei formulari d’identificazione dei rifiuti
VI.VI.FIR - la nuova modalità di vidimazione dei formulari d’identificazione dei rifiuti
di Gaetano ALBORINO
Urbanistica.Piano attuativo
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Consiglio di Stato, Sez. IV n. 1444 del 17 febbraio 2021
Urbanistica.Piano attuativo
Il piano attuativo può essere di iniziativa sia pubblica, sia privata, sicché grava sull’interessato l’onere di presentare all’Amministrazione una proposta in tal senso, senza che dalla mancata adozione di un piano attuativo di iniziativa pubblica possa inferirsi, di necessità e per ciò solo, il diritto del privato ad ottenere l’applicazione di una disciplina (e cioè quella dell’art. 9 dpr 380\01) specificamente dettata per il caso in cui manchi, in toto, la programmazione urbanistica.
Urbanistica.Che ne è stato dello Stato?
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Che ne è stato dello Stato?
(Spunto da TAR Toscana, n° 378/2021, depositata il 10.03.2021)
di Massimo GRISANTI
Urbanistica.Pagamento degli oneri di costruzione e permesso di costruire
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TAR Campania (NA) Sez. VIII n. 964 del 15 febbraio 2021
Urbanistica.Pagamento degli oneri di costruzione e permesso di costruire
Il rilascio o meno del permesso di costruire è subordinato alla sussistenza dei presupposti di legge tra i quali non figura il mancato o ritardato pagamento del contributo di costruzione in riferimento a un pregresso titolo (presidiato da altre e specifiche sanzioni). Lo stesso art. 16, comma 3 del D.P.R. n. 380/2001 non condiziona il rilascio del permesso di costruire al preventivo pagamento del costo di costruzione (così, la disposizione: “3. La quota di contributo relativa al costo di costruzione, determinata all'atto del rilascio, è corrisposta in corso d'opera, con le modalità e le garanzie stabilite dal comune, non oltre sessanta giorni dalla ultimazione della costruzione”).
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Rifiuti.Terre e rocce da scavo - discarica abusiva-modalità di accertamento - personale ARPA,
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Cass. Sez. III n. 9954 del 15 marzo 2021 (PU 19 gen 2020)
Pres. Sarno Est. Ramacci Ric. PM in proc. Tozzi
Rifiuti.Terre e rocce da scavo - discarica abusiva-modalità di accertamento - personale ARPA,
La sussistenza dei requisiti di applicabilità della disciplina sulle terre e rocce da scavo di cui all’art. 186 d.lgs. 152/06 deve essere accertata in fatto dal giudice del merito sulla base di dati fattuali oggettivi e non può essere dimostrata da chi ne invoca l’applicazione sulla base dei meri contenuti cartolari di progetti, accordi, dichiarazioni di intenti ed atti similari, mentre, per ciò che concerne titoli abilitativi, non è sottratta al giudice del merito la possibilità di valutarne la validità ed efficacia.
- l'attività di gestione abusiva o irregolare di una discarica comprende anche la fase post-operativa con la conseguenza che la permanenza del reato cessa: 1) con il venir meno della situazione di antigiuridicità, per rilascio dell'autorizzazione amministrativa; 2) con la rimozione dei rifiuti o la bonifica dell'area; 3) con il sequestro, che sottrae al gestore la disponibilità dell'area; 4) con la pronuncia della sentenza di primo grado;
- il personale ARPA svolgente funzioni di vigilanza e controllo riveste la qualifica di polizia giudiziaria in ragione delle specifiche competenze attribuite dalla normativa legislativa e regolamentare, vigente per l'intero territorio nazionale, ed in considerazione della rilevanza anche costituzionale del bene al quale le stesse attengono, oggetto di tutela penale;
- la particolarità degli accertamenti richiesti in tema di reati ambientali, specie nei casi cui l’oggetto della verifica è suscettibile di repentini mutamenti, richiede modalità operative talvolta particolarmente complesse, non soltanto sotto il profilo meramente tecnico, che giustificano l’adozione di provvedimenti articolati, i quali, facendo contemporaneo ricorso a più istituti disciplinati dal codice di rito, assicurino comunque le garanzie di difesa, garantendo, nel contempo, le esigenze investigative
- Rifiuti.Poteri di controllo e poteri sanzionatori di spettanza regionale e poteri del sindaco
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- Rifiuti.La spedizione dei rifiuti urbani indifferenziati sottoposti a trattamento meccanico alla luce del principio di prossimità: l’Ordinanza del Consiglio di Stato n. 4196/2020.
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