Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Consiglio di Stato Sez.II n.10589 del 6 dicembre 2023
Urbanistica.Impugnazione ordinanza di demolizione e controinteressati
In sede di impugnazione di un’ordinanza di demolizione di abusi edilizi, deve ritenersi contraddittore necessario il soggetto che abbia provveduto a segnalare l’abuso e il cui diritto di proprietà risulta direttamente leso dall’opera edilizia. Tale orientamento, lungi dal porsi in contrasto con l’indirizzo tradizionale in base al quale nell’impugnazione di un’ordinanza di demolizione o di un diniego di sanatoria non sono normalmente configurabili controinteressati nei confronti dei quali sia necessario instaurare un contraddittorio, ne costituisce una doverosa precisazione, laddove, come nel caso in esame, il diritto di proprietà del controinteressato pretermesso risulti direttamente inciso dalle opere edilizie realizzate in assenza di titolo
Cass. Sez. III n. 50500 del 19 dicembre 2023 (CC 23 nov 2023)
Pres. Ramacci Rel. Galanti Ric. Vacchi
Urbanistica.Rilevanza vincolo idrogeologico nel procedimento di rilascio del titolo abilitativo edilizio
Sebbene vada confermato il principio secondo cui l’esecuzione di interventi edilizi in zona sottoposta a vincolo idrogeologico non integra il reato paesaggistico ma quello edilizio, non essendo tale vincolo ricompreso tra quelli tassativamente elencati dalla lett. c) dell’art. 44 TUE, come tali insuscettibili di estensione analogica, appare evidente che l’assenza dell’espresso parere in materia idrogeologica vizia la sequenza procedimentale che ha condotto al provvedimento autorizzativo, rendendolo così illegittimo.
Consiglio di Stato Sez. VI n. 10155 del 27novembre 2023
Urbanistica.Attività di estrazione e sfruttamento di cave
L’autorizzazione all’esercizio di attività di estrazione e sfruttamento di cave non sono soggette ad un titolo edilizio autonomo, da parte dei comuni, oltre all’autorizzazione all’esercizio dell’attività. Tale principio non implica che l’attività estrattiva possa essere esercitata anche a dispetto di contrarie previsioni della disciplina urbanistica, ma significa piuttosto che la valutazione circa la conformità urbanistica dell’attività estrattiva viene eccezionalmente esercitata dall’ente individuato dalla legislazione regionale per il rilascio dell’autorizzazione, anziché dal comune: la conformità urbanistica dell’attività estrattiva deve, comunque, essere garantita, e ciò alla luce dell’evoluzione della legislazione relativa al contenuto degli strumenti urbanistici comunali e della dilatazione della pianificazione urbanistica, che ha finito con l'identificarsi con la pianificazione di tutto il territorio del comune, in relazione non solo all'interesse connesso all'attività edificatoria propriamente detta, ma anche ad altri, diversi e molteplici interessi che sono comunque correlati alla salvaguardia del territorio, le misure di salvaguardia sono da considerare applicabili non solo all'attività edilizia in senso stretto, ma a tutte le altre forme di utilizzazione del territorio oggetto di pianificazione territoriale, compresa quindi l'attività estrattiva.
Cass. Sez. III n. 50766 del 20 dicembre 2023 (UP 15 nov 2023)
Pres. Ramacci Rel. Noviello Ric. PM in proc. Schirosi
Beni ambientali.Ambito applicazione dPR 31 del 2017
In tema di reati paesaggistici, le previsioni del d.P.R. 13 febbraio 2017, n. 31, che individuano taluni interventi in aree sottoposte a vincolo i quali, per la mancanza di impatto sul bene tutelato, non richiedono il rilascio di autorizzazione paesaggistica, hanno natura regolamentare, dovendo, pertanto, essere interpretate in modo conforme alle disposizioni del d.lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, e con esclusione di qualsiasi possibilità di estensione analogica che possa ampliarne il campo di operatività. In altri termini quanto alla applicabilità nei singoli casi del decreto in esame l'accertamento in fatto della riconducibilità degli interventi eseguiti in area sottoposta a vincolo paesaggistico nel novero di quelli non soggetti ad autorizzazione, di cui all'allegato A al d.P.R. 13 febbraio 2017, n. 31, o di quelli di lieve entità sottoposti a procedimento autorizzatorio semplificato, di cui all'allegato B del citato d.P.R., deve essere condotto attenendosi ad un'interpretazione logico-sistematica di carattere finalistico delle disposizioni regolamentari, valevole a determinare l'applicazione delle disposizioni derogatorie previste dal decreto in oggetto ai soli interventi di lieve entità, tali essendo quelli che, per tipologia, caratteristiche e contesto in cui si inseriscono, non sono idonei a pregiudicare i valori paesaggistici tutelati dal vincolo.
Consiglio di Stato Sez. VII n. 10237 del 28 novembre 2023
Urbanistica.Procedimento di formazione dei piani regolatori generali
Nel procedimento di formazione dei piani regolatori generali, la pubblicazione del progetto di piano regolatore generale prevista dalle diverse e concordanti leggi regionali è finalizzata alla presentazione delle osservazioni da parte dei soggetti interessati al progetto di piano quale adottato dal Comune non essendo, di regola, richiesta per le successive fasi del procedimento, anche se il piano risulti modificato a seguito dell’accoglimento di alcune osservazioni o modifiche introdotte in sede di approvazione regionale, a meno che tali modifiche stravolgano il piano determinando una nuova adozione. Ciò vale, a fortiori, allorché la modifica allo strumento urbanistico tocchi una singola area perché, diversamente ragionando, ne conseguirebbe un “effetto paralizzante” per l’iter di approvazione
Corte costituzionale n. 2 del 4 gennaio 2024
Oggetto: Ambiente - Rifiuti - Norme della Regione Lazio - Funzioni amministrative delle Province - Previsione che delega alle Province l'approvazione dei progetti e l'autorizzazione a realizzare e gestire nuovi impianti di smaltimento o di recupero dei rifiuti previsti.
Dispositivo: illegittimità costituzionale parziale
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